Nel quadro delle norme dell'UE in materia di aiuti di Stato, la Commissione europea ha approvato un sostegno pubblico di 325 milioni di € per dotare 12 000 scuole italiane di una connessione Internet ultraveloce con l'obiettivo di promuovere la realizzazione di una rete in grado di fornire velocità di upload e download di 1 gigabit al secondo (Gbps).
La misura notificata dall'Italia alla Commissione riguarda solo le scuole in cui non esiste attualmente una rete a banda larga con velocità di download superiore a 300 megabit al secondo (Mbps) né ne è prevista la realizzazione nel prossimo futuro.
Una connessione Internet ad altissima velocità è reputata necessaria ai servizi didattici online diventati fondamentali nel contesto della pandemia di coronavirus.
Questa misura dell'aiuto di stato è stata valutata positivamente dalla Commissione che ha concluso che gli effetti positivi del regime sulla concorrenza e sulla connettività a banda larga, in particolare per le scuole, superano i potenziali effetti negativi determinati dall'intervento pubblico.
Gli aiuti di Stato sono normalmente vietati dalla normativa europea perchè il trasferimento di risorse pubbliche a favore di alcune imprese o produzioni possono falsare o minacciare di falsare la concorrenza. La Commissione europea (DG Concorrenza) ha il compito di verificare che vi sia il giusto equilibrio tra gli effetti negativi sulla concorrenza e gli effetti positivi in termini di comune interesse.
Il controllo degli aiuti di Stato da parte della Commissione europea è parte integrante della politica di concorrenza UE perchè viene garantita uguaglianza di condizioni a tutte le imprese che operano sul mercato interno europeo.