Dal 1 gennaio 2018 la Bulgaria ha assunto, per la prima volta nella sua storia, la presidenza del Consiglio dell'Unione Europea. Quest'ultima è esercitata a turno ogni sei mesi dal governo dei vari stati membri e consiste nell'esercizio di un ruolo guida delle varie formazioni settoriali in cui si riunisce il Consiglio.
La cerimonia di inaugurazione si è svolta nella giornata di ieri a Sofia e ha visto la partecipazione del presidente Juncker, del Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e del Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. L'evento è stato l'occasione per illustrare le priorità di questa nuova presidenza in merito a quattro settori:
- Balcani occidentali
- sicurezza, relazioni esterne e giustizia;
- futuro dell'Europa e giovani;
- competitività ed economia digitale.
Particolarmente scottante in merito al primo tema risulta essere la questione delle relazioni tra gli Stati balcanici, e a tale proposito l'obiettivo è quello di fare passi in avanti nel consolidamento delle relazioni tra di essi, per esempio tramite la promozione delle politiche digitali europee e la riduzione delle tariffe di roaming nell'area. Ma il motivo di imbarazzo principale deriva dalla questione della giustizia: la Bulgaria si colloca infatti tra i paesi più corrotti del mondo, uno dei motivi per i quali resta ancora esclusa dall'area Schengen. Sarà dunque un semestre duro e ricco di difficoltà, ma potrebbe essere l'occasione giusta per migliorare l'immagine del Paese.
Non a caso il motto scelto dalla nuova presidenza è "l'unione fa la forza", ed è sotto questo buon auspicio che la Bulgaria si propone di collaborare per implementare la sicurezza, la competitività e la coesione dell'Europa, ma anche di dimostrare di avere i requisiti per entrare finalmente nell'area di libera circolazione.
Non resta dunque che augurarle buon lavoro.
Per maggiori informazioni sul programma visitate il sito ufficiale della Presidenza bulgara (link a destra).