Corpo Europeo di Solidarietà: un passo verso il SERVIZIO EUROPEO DI SOLIDARIETA' E VOLONTARIATO

Mercoledì 14 marzo è stata una giornata fondamentale per il volontariato e i giovani europei. Nella seduta plenaria di Strasburgo il Parlamento europeo ha conferito il mandato per il Negoziato con il Consiglio dei ministri sul testo approvato dalla Commissione cultura sul Regolamento del Corpo europeo di solidarietà.

L’On. Silvia Costa, in qualità di coordinatrice del gruppo S&D della Commissione cultura e che segue personalmente il procedimento ha affermato: “Abbiamo modificato e integrato la proposta della Commissione europea perché vogliamo tutelare l’identità di un impegno volontario, solidale e transnazionale, in ambito no profit e sociale, che miri a creare uno spirito di appartenenza, di cura della comunità e di cittadinanza attiva, fra i giovani europei, in grado di promuovere i valori di solidarietà e condivisione su cui si fonda l´Europa”.

La prima modifica che verrà apportata è il cambiamo del nome – continua Silvia Costa – dell’attuale “Corpo Europeo di Solidarietà” in “Servizio Europeo di Solidarietà e volontariato” (ESVS), al fine di porlo in continuità con lo SVE, il Servizio Volontario Europeo, che il Corpo Europeo di Solidarietà aveva integrato fino a sostituirlo, ampliandone le attività e il ruolo oltre alla estensione ai Paesi Terzi”.

“Con l’ESVS intendiamo creare i presupposti per l’istituzione in prospettiva di un vero e proprio servizio civile europeo, più direttamente accessibile anche attraverso la piattaforma online già attivata per i giovani e le organizzazioni idonee, con un ruolo centrale delle Agenzie Nazionali giovani, garantendo che l’esperienza del volontariato rappresenti una grande occasione di crescita umana e civica per tutti i ragazzi europei”, sottolinea ancora l'On. Costa.

Per realizzare questo obiettivo sono state poste tre condizioni necessarie:
- che sia un’esperienza comunitaria e transnazionale – chi partecipa può farlo anche a livello locale, ma sempre in una dimensione di cittadinanza europea condivisa con ragazzi e ragazze di altri paesi; - che sia un’esperienza accompagnata prima, durante e dopo, da una preparazione e una formazione attraverso anche le organizzazioni invianti e ospitanti riconoscendone le competenze acquisite, formali e informali, nel CV e all’interno dell’Europass ;
- che si svolga prevalentemente in modalità di volontariato e sempre in ambito di organizzazioni no profit o imprese sociali.

L'iniziativa, approvata mercoledì dalla commissione per la cultura e l'istruzione, sarà il principale punto di accesso alle attività di solidarietà all'interno dell'UE. 341,5 milioni di euro saranno resi disponibili tra il 2018-2020, con il 95% di finanziamento del volontariato e il 5% per tirocini e collocamenti lavorativi. Ciò aiuterà i partecipanti a acquisire competenze e conoscenze per le loro prospettive future a lungo termine. 
L'ESVS sosterrà i giovani e le organizzazioni senza scopo di lucro di tutta Europa a impegnarsi in un'ampia gamma di attività connesse alla solidarietà relative all'istruzione, alla salute, alla protezione dell'ambiente, alla prevenzione di calamità, alla fornitura di generi alimentari e non alimentari, all'accoglienza e integrazione di migranti e richiedenti asilo.

“Le organizzazioni che parteciperanno al progetto – ha precisato l'Onorevole – potranno essere quelle no-profit, pubbliche, le fondazioni, le imprese sociali e il terzo settore, ma non le imprese private for-profit. Su questo tema c’è stato un aperto e franco dibattito fra le Commissioni CULT e EMPL del Parlamento Europeo. Per risolvere questa contesa, noi di CULT abbiamo ottenuto che il budget per le eventuali attività di tirocini e/o lavoro (ma sempre e solo in ambito no-profit), fosse ridotto al 5% (senza tuttavia eliminarlo del tutto)”.

Viene inoltre creata una Carta dei Diritti e dei Doveri del Volontariato europeo che, concluide l'Onorevole Silvia Costa, permetta alle diverse realtà europee che lavorano nel sociale di rispecchiarsi in questi valori ma anche che giovani e associazioni sappiano quali diritti, responsabilità e procedure devono rispettare. Con la Carta, inoltre, si vuole garantire sicurezza e rispetto ad ogni partecipante e la massima trasparenza e affidabilità anche per prevenire eventuali spiacevoli episodi che in questo periodo stanno danneggiando alcune grandi organizzazioni umanitarie internazionali.

Helga Trupel (Greens / ALE, DE) ha affermato la volontà di rendere questo programma un programma di punta, come Erasmus +, precisando inoltre la volontà di concentrarsi sulle persone svantaggiate, per dare loro una reale opportunità di impegnarsi in attività di volontariato transfrontaliero. "Per questo programma vogliamo un chiaro equilibrio tra volontariato e posti di lavoro ", ha aggiunto.

Per presentare questo nuovo passo della Solidarietà Europea si terrà un incontro e un dibattito

 Giovedì 22 marzo, ore 11,00
Aula Conferenze Agenzia Dire
Corso d’Italia 38/a, Roma

 Interverranno: On. Silvia Costa - europarlamentare, Luigi Bobba – sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giacomo D’Arrigo – agenzia Nazionale Giovani,  Primo di Blasio – vicepresidente Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile, Laura Stopponi – responsabile Europa Servizio Civile Caritas Nazionale, Chiara Peri - responsabile Progetti Centro Astalli, Matteo Bracciali  – coordinatore nazionale dei Giovani delle Acli, Calogero Mauceri - dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale  tbc

Modera: Silvia Maria  - giornalista – Agenzia Dire

Ultimo aggiornamento: Mar, 20/03/2018 - 14:54