Il Sogno infranto?

Ed alla fine lo tsunami è arrivato. Erano ormai diversi anni che i venti impetuosi dell’euroscetticismo dilagavano in gran parte dell’Europa, alimentati dai movimenti populisti e nazionalisti. Segnali precisi, inquietanti, inequivocabili ed alla fine la tempesta si è abbattuta sulla costruzione comunitaria ed adesso rischia di spazzare via sessant’anni di storia. Derubricare quello che è accaduto il 23 giugno alle incaute manovre di un premier apprendista stregone (Cameron) oppure agli effetti di una profonda crisi economica che attanaglia l’Europa ormai da troppi anni, sarebbe un suicidio politico. Purtroppo l’Europa raccoglie quello che ha seminato o meglio quello che in questi anni “non ha seminato”. Il processo di integrazione politica dell’Ue batteva in testa da troppo tempo, si è praticamente arenato e tutte le ragioni dello stare insieme apparentemente confinate negli angusti ambiti del mercato e della moneta. La percezione di larghi strati della cittadinanza europea è quella di un Ue legata esclusivamente alle logiche delle compatibilità finanziarie e del mercato, ripiegata in un austerity che non difende sufficientemente i posti di lavoro, il welfare, la sicurezza. Il tema dell’immigrazione ha poi giocato un ruolo decisivo nell’alimentare paure e pulsioni irrazionali quanto sbagliate. Sia chiaro in gran parte si tratta di insicurezze alimentate ad arte dai populismi dilaganti, ma esiste un nocciolo di verità che non va misconosciuta o demonizzata. Se non vogliamo che la Brexit sia la crepa gigantesca che fa franare l’intera Unione Europea occorre rilanciare con forza e decisione il processo di integrazione politica, magari accettando l’inevitabile logica di “un’Europa a due velocità” e rimettendo al centro dell’Agenda politica europea il suo modello sociale (o quello che ne resta), lo sviluppo, l’occupazione, la qualità della vita, l’ambiente. Il conto alla rovescia è partito, spetta ai Governi Nazionali, in primis a quelli dei paesi fondatori far si che il sogno di Schumann, Adenauer, Spaak, Spinelli non naufraghi all’alba di una giornata estiva inglese.
Ultimo aggiornamento: Mer, 18/01/2017 - 09:31