T@sk è un progetto cofinanziato dal programma Erasmus+ Capacity Building dell'Unione europea che vede l'Università degli Studi Firenze (Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali) partecipare assieme a partner quali l'Universidad Complutense Madrid, l'Istituto universitario de Lisboa ISCTE-IUL, l'Universiteti i Tirane, Universiteti i Elbasanit Aleksander Xhuvani, l'Universiteti i Shkodres Luigi Gurakuqi e l'Ordine degli Assistenti Sociali Toscana.
Giovedì 3 dicembre dalle ore 8:30 si terrà la conferenza finale (in via telematica) dal titolo "Building Bridges between University and Society". Per partecipare è necessario iscriversi seguendo questo link ed è possibile scaricare il programma completo dagli allegati qui sulla destra.
L'obiettivo del progetto è quello di migliorare e modernizzare le prestazioni del servizi sociali in Albania rafforzando il sistema universitario del paese, avvicinandoli così a quelli che sono gli standard degli altri paesi europei.
La collaborazione tra i diversi partner europei convolti ha creato un terreno molto fertile per il lavoro comune, per lo scambio di competenze e buone pratiche che sono state e saranno fondamentali allo sviluppo di nuove competenze per lo staff delle università albanesi, delle lavoratrici e dei lavoratori dei servizi sociali albanesi e, quindi, al miglioramento dei servizi sociali del paese in generale.
In particolare il progetto si è basato su un approccio, condiviso da tutti i partner, che prevede:Members of T@sk project agree in a subsidiary and multilevel approach based on:
- un aggiornamento teorico e metodologico per lo staff delle università albanesi che si è concretizzato anche nell'offerta di corsi di laure in Lavoro Sociale per University of Tiran, University of Elbasan, University of Shkodër.
- ampia inclusione delle lavoratrici e dei lavoratori albanesi del settore sociale e delle istituzioni locali nell'identificazione dei bisogni dei servizi sociali albanesi
- focus teorico e empirico su aree specifiche come quelle dell'infanzia disagiata e delle donne svantaggiate, facendo riferimento a pratiche generali di prevenzione della devianza e di mitigazione delle condizioni di detenzione.