Un Nuovo Bauhaus Europeo: per un futuro che unisce ambiente e cultura

La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha dichiarato che vorrebbe “che le risorse di NextGenerationEU diano il via a un’ondata di rinnovamento europeo e rendano la nostra Unione leader nell’economia circolare. Ma questo non è solo un progetto ambientale o economico: deve essere un nuovo progetto culturale per l’Europa”.

Quale poteva essere un riferimento migliore per un progetto di portata europea, che unendo cultura, innovazione e praticità ci aiuti a rialzarci da una crisi devastante? Be’, il Bauhaus, ovviamente.

È questo il motivo che ha spinto la Presidente von der Leyen ad appellarsi a tutti i creativi europei, agli architetti, agli ingegneri e agli artigiani, ai designer e agli artisti chiedendo loro di prendere parte al Nuovo Bauhaus Europeo. Un ambizioso progetto che prende atto della pressante necessità di una rivoluzione ambientale e la unisce a quella di un processo culturale che possa essere uno degli strumenti con cui l’Europa si risolleva dalla crisi.

L’European Green Deal si pone l’ambizioso obiettivo di fare dell’Europa il primo continente carbonicamente neutro entro il 2050. Per fare ciò non basta tagliare le emissioni, dobbiamo ripensare il modo in cui produciamo, in cui ci spostiamo, in cui costruiamo e  viviamo. L’economia circolare avrà un ruolo centrale in tutto ciò, perché solo diminuendo, oltre alle emissioni, anche i consumi netti potremo cambiare il modo in cui la nostra presenza impatta su questo pianeta sofferente. Dobbiamo quindi pensare in modo nuovo e fare in modo che queste pratiche riescano a permeare nel nostro modo di pensare e progettare il futuro.

È qui, quando parliamo di una trasformazione che è anche culturale, che entra in campo il paragone con il Bauhaus, perché “ogni movimento ha la propria estetica e il proprio stile. Il cambiamento sistemico che ci attende deve essere caratterizzato da un'impronta estetica distintiva, che faccia convergere stile e sostenibilità”.

Non solo, quindi, un ponte tra architettura e nuove tecnologie ma un movimento culturale, che possa trarre spunto dai problemi e dalle difficoltà dell’oggi per creare risposte e strumenti che ci traghettino verso un domani migliore per tutti.

Il 18 gennaio è stato annunciato il lancio della prima delle tre fasi di questo progetto culturale. Quella che prevede la progettualità: la consultazione, la messa in contatto, la creazione di una rete di tutti coloro che saranno interessati a partecipare. Ne seguirà una seconda, durante la quale cinque progetti selezionati saranno consegnati a diversi paesi europei per l’implementazione, che arriverà nella terza fase.

Per maggiori informazioni sul progetto visita il sito e leggi il comunicato della Commissione europea

Ultimo aggiornamento: Ven, 22/01/2021 - 10:16