Una tabella di marcia europea per coordinare gli Stati UE nell'uscita dall'emergenza Covid-19

In occasione della conferenza stampa tenuta il 15 aprile 2020 dalla  Presidentessa della Commissione europea Ursula von der Leyen e dal Presidente del Consiglio europeo Charles Michel è stata presentata una tabella di marcia europea per un’uscita congiunta dalla crisi. Il piano ha l’obiettivo di coordinare le azioni dei diversi governi europei nella fase di revoca graduale delle misure di contenimento dell’epidemia di coronavis.

Pur riconoscendo le specificità di ciascun paese, la tabella di marcia europea fissa alcuni principi di fondo.

  • La tempistica è fondamentale. Quando si tratta di decidere se è giunto il momento di allentare il confinamento, si dovrebbero tenere fermi determinati criteri:

o criteri epidemiologici che dimostrino la netta diminuzione e la stabilizzazione dei contagi su un arco di tempo prolungato;

o sufficiente capacità dei sistemi sanitari, ad esempio in termini di tasso di occupazione nelle unità di terapia intensiva e di disponibilità di personale sanitario e di materiale medico;

o adeguata capacità di monitoraggio, anche in termini di capacità diagnostiche su larga scala che permettano di individuare e isolare in tempi rapidi le persone infette e di capacità di rilevamento e tracciabilità dei contatti.

  • Abbiamo bisogno di un approccio europeo. Sebbene la tempistica e le modalità di revoca delle misure di contenimento varino da uno Stato membro all'altro, dobbiamo iscriverle in quadro comune, tracciato in base a determinati elementi:

o prove scientifiche imperniate sulla salute pubblica, pur nella consapevolezza che la revoca delle restrizioni implica la ricerca di un equilibrio fra i benefici di salute pubblica e gli effetti sulla società e sull'economia;

o coordinamento tra gli Stati membri per evitare ripercussioni negative: ne va dell'interesse comune dell'Europa;

o rispetto e solidarietà,fattori essenziali nella sfera sia sanitaria sia socioeconomica. Prima di revocare le misure ciascuno Stato membro dovrebbe, come minimo, informare in tempo utile gli altri Stati e la Commissione e tenerne presenti le opinioni.

  • La revoca graduale del confinamento implica misure di accompagnamento che permettano di:

o raccogliere dati armonizzati e predisporre un sistema affidabile di comunicazione e di tracciamento dei contatti, anche mediante strumenti digitali che garantiscano la totale riservatezza dei dati;

o ampliare le capacità diagnostiche e armonizzare le metodologie di prova. La Commissione ha adottato oggi, in consultazione con il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, orientamenti su diversi test per il coronavirus e sulle loro prestazioni;

o aumentare la capacità e la resilienza dei sistemi sanitari nazionali, in particolare per gestire il previsto aumento dei contagi dopo la revoca delle restrizioni;

o continuare ad aumentare le capacità in termini di dispositivi medici e di protezione individuale;

o sviluppare terapie e medicinali sicuri ed efficaci e sviluppare e accelerare l'introduzione di un vaccino per porre fine al coronavirus.

Le prossime tappe

La tabella di marcia europea rivolge agli Stati membri raccomandazioni concrete per la pianificazione della revoca delle misure di contenimento.

Gli interventi dovrebbero essere graduali: le misure dovrebbero essere revocate in fasi successive, lasciando trascorrere tempo sufficiente fra una revoca e l'altra così da poterne misurare gli effetti.
Le misure generali dovrebbero essere gradualmente sostituite da misure mirate. Si dovrebbe ad esempio protrarre più a lungo la protezione dei gruppi più vulnerabili; favorire la graduale ripresa delle attività economiche necessarie; intensificare la pulizia e la disinfezione periodiche dei nodi di trasporto, degli esercizi commerciali e dei luoghi di lavoro; passare dallo stato di emergenza generale a interventi pubblici mirati così da garantire la trasparenza e la responsabilità democratica.
I controlli alle frontiere interne dovrebbero essere revocati in modo coordinato. Le restrizioni di viaggio e i controlli alle frontiere dovrebbero essere revocati una volta che si sarà constatata una sufficiente convergenza della situazione epidemiologica nelle regioni di confine. Le frontiere esterne dovrebbero essere riaperte in una seconda fase, tenuto conto della diffusione del virus al di fuori dell'UE.
Le attività economiche dovrebbero riprendere gradualmente. I modelli applicabili sono molteplici: mansioni adatte al telelavoro, rilevanza economica, turnazione fra lavoratori, ecc. Non tutta la popolazione dovrebbe riprendere il lavoro contemporaneamente.
Gli assembramenti dovrebbero essere progressivamente consentiti, prendendo in esame le specificità di differenti categorie di attività, quali:
scuole e università;
attività commerciali (al dettaglio), eventualmente per gradi;
attività sociali (ristoranti, bar), eventualmente per gradi;
assembramenti di massa.
Occorre mantenere l'impegno volto ad evitare la diffusione del virus, conducendo campagne di sensibilizzazione per incoraggiare la popolazione a continuare ad applicare le rigorose misure igieniche e il distanziamento sociale.
Gli interventi dovrebbero essere monitorati costantemente, preparandosi nel contempo al ritorno, se necessario, a misure di contenimento più rigide.
Mentre sono revocate gradualmente le misure di confinamento, è necessario pianificare strategicamente la ripresa, dare nuovo impulso all'economia e riprendere la via della crescita sostenibile, anche attraverso la duplice transizione a una società digitale e parallelamente più verde. Sarà inoltre necessario trarre tutti gli insegnamenti dalla crisi attuale al fine di garantire la preparazione e la resilienza dell'UE. La Commissione metterà a punto un piano di ripresa basato su una proposta riveduta di prossimo bilancio a lungo termine dell'UE (il quadro finanziario pluriennale) e sul programma di lavoro aggiornato della Commissione per il 2020.

Contesto

La Commissione ha elaborato, in cooperazione con il Presidente del Consiglio europeo, la tabella di marcia in risposta alla richiesta di una strategia di uscita coordinata avanzata dal Consiglio europeo del 26 marzo. A tal fine si è avvalsa delle competenze del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie e del gruppo di esperti scientifici che fornisce consulenza alla Commissione sul coronavirus. È evidente che queste riflessioni si basano sulle conoscenze scientifiche attualmente disponibili e dovranno essere riviste in funzione di nuovi elementi di prova e via via che saranno armonizzati i metodi di misurazione.

Parallelamente la Commissione continua a mobilitare finanziamenti per promuovere la ricerca sullo sviluppo di vaccini, trattamenti e medicinali. La Commissione collabora altresì con l'Agenzia europea per i medicinali per snellire l'iter regolamentare che dalla sperimentazione clinica porta all'autorizzazione all'immissione in commercio. Promuoverà inoltre in via prioritaria la cooperazione internazionale.

Per aiutare gli Stati membri a dotarsi in tempi il più possibile rapidi del materiale necessario - dispositivi diagnostici compresi - la Commissione ha costituito una centrale di coordinamento per le attrezzature mediche, ha predisposto tramite RescEU azioni finalizzate agli appalti congiunti e la costituzione di scorte d'emergenza e ha proposto di sostenere i sistemi sanitari nazionali tramite lo strumento per il sostegno di emergenza.

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Qui il sito della Commissione europea sulla risposta al Coronavirus

Ultimo aggiornamento: Gio, 16/04/2020 - 10:21