VERSO UN CONTRATTO EUROPEO

"Desidero che un consumatore polacco, tedesco o spagnolo si senta sicuro quando acquista on line da un'impresa italiana, finlandese o francese proprio come quando acquista nel proprio paese, e che le piccole e medie imprese europee offrano prodotti e servizi ai consumatori in altri paesi senza dover diventare esperte delle discipline nazionali dei contratti in vigore negli altri 26 Stati membri. Invito i consumatori e le imprese di tutti i 27 Stati membri a contribuire attivamente alla CONSULTAZIONE PUBBLICA della Commissione. Senza dubbio l'economia europea sta attraversando un periodo di crisi, che però offre anche l'opportunità storica di incentivare la crescita economica riducendo i costi delle transazioni transfrontaliere. È quindi giunto il momento di fare un salto di qualità in vista di un diritto dei contratti maggiormente europeo." Bastano le parole del Vicepresidente Viviane Reding, Commissaria per la Giustizia, per capire in quale direzione si vuole muovere l'Europa. Attualmente il mercato unico europeo si regge sulla disciplina dei contratti di ben 27 paesi, e l'incertezza delle norme e gli ostacoli legislativi non permettono al mercato unico di espandersi. Ad esempio SOLO L'8% DEI CONSUMATORI ACQUISTA ON LINE PRODOTTI DI UN ALTRO PAESE EUROPEO. Si è quindi aperta una consultazione che sarà disponibile fino al 31 gennaio 2011 sulla basra di un libro verde adottato dalla Commissione nel quale propone diversi approcci per aumentare le coerenza del diritto dei contratti. Tra le opzioni strategiche si annoverano:
  • la pubblicazione su Internet di norme contrattuali tipo (non vincolanti) che potrebbero essere impiegate all'interno del mercato unico europeo.
  • uno “strumentario” (vincolante o non vincolante) di cui possono disporre i legislatori dell'UE nell’adottare nuovi atti legislativi, che garantisce norme migliori e più coerenti;
  • una raccomandazione sul diritto dei contratti che solleciti gli Stati membri a introdurre il diritto europeo dei contratti nei rispettivi ordinamenti giuridici nazionali, in parte sulla scorta del modello degli Stati Uniti, dove tutti e 50 gli Stati federati salvo uno hanno adottato volontariamente il codice commerciale uniforme.
  • un diritto europeo dei contratti facoltativo (o "28° regime") che i consumatori e le imprese potrebbero liberamente scegliere nell'ambito delle relazioni contrattuali. Questa legge facoltativa rappresenterebbe un'alternativa alle discipline nazionali esistenti e sarebbe disponibile in tutte le lingue; potrebbe applicarsi ai soli contratti transfrontalieri o estendersi anche ai contratti nazionali; dovrebbe garantire un livello elevato di protezione dei consumatori e assicurare la certezza del diritto per tutto il ciclo di vita del contratto.
  • l'armonizzazione dei diritti nazionali dei contratti mediante una direttiva UE.
  • la pienaarmonizzazione dei diritti nazionali dei contratti mediante un regolamento UE.
  • la creazione di un vero e proprio codice civile europeo in sostituzione di tutte le norme nazionali sui contratti.
Ultimo aggiornamento: Mer, 18/01/2017 - 09:32